sabato 18 giugno 2011

Elèmire Zolla


















Nacque a Torino il 9 luglio 1926 in una famiglia cosmopolita: il padre, il pittore Venanzio Zolla (1880-1961), era nato in Inghilterra da padre lombardo e madre alsaziana; la madre, la musicista Blanche Smith (1885-1951), era originaria del Kent. Zolla trascorse gli anni dell'infanzia tra Parigi, Londra e Torino parlando naturalmente inglese, francese e italiano, e studiando, in seguito, il tedesco e lo spagnolo.

A 22 anni si ammalò di tubercolosi; durante la malattia scrisse un romanzo, Minuetto all'inferno, edito nel 1956, con cui vinse il premio Strega opera prima. Nel 1957 si trasferì a Roma, dove lavorò nella redazione di Tempo presente. Nel 1959 pubblicò il saggio Eclissi dell'intellettuale, capofila di una serie di scritti di critica antimoderna, in parte ispirati alla Scuola di Francoforte.

Nel 1958, dopo dieci anni di fidanzamento, sposò la poetessa Maria Luisa Spaziani, ma il lungo legame sfociato nel matrimonio s'incrinò quasi subito. Dal 1959 fu legato alla scrittrice Cristina Campo (al secolo Vittoria Guerrini), con la quale visse fino alla morte di lei nel 1977. Nel 1980 sposò Grazia Marchianò, studiosa di estetica e orientalista.

Nel 1960, per intervento di Mario Praz, ottenne l'incarico di Lingua e Letteratura angloamericana all'Università di Roma ; le sue lezioni furono frequentate, tra gli altri, dal giovane Roberto Calasso. Dal 1967 insegnò come ordinario all'Università di Catania, successivamente a Genova (dove insegnò anche Filologia germanica) e dal 1974 di nuovo a Roma.

Dal 1966 al 1978 fu segretario generale dell'Istituto Accademico di Roma e dal 1970 al 1973 direttore dell'Istituto Ticinese di Alti Studi a Lugano.

Nel 1968, dopo un viaggio nel sud-ovest degli Stati Uniti, scrisse una storia dell'immagine dell'Indiano nella letteratura americana, I letterati e lo sciamano. Negli anni successivi si dedicò a viaggi in Iran, India, Indonesia, Cina e Corea, di cui diede ampi ragguagli nel libro Aure.

Dal 1969 al 1983 diresse la rivista «Conoscenza religiosa» che pubblicò, tra gli altri, testi di Abraham Joshua Heschel, Marius Schneider, Marcel Griaule, Henry Corbin, Seyyed Hossein Nasr, Leo Schaya.[2]

Nel 1970 scrisse una controversa introduzione alla prima edizione de Il Signore degli Anelli di Tolkien. Nel 1974 presentò la prima traduzione mondiale (realizzata da Pietro Modesto) della monumentale opera La colonna e il fondamento della Verità del filosofo e mistico russo Pavel Aleksandrovič Florenskij, di cui tradusse successivamente Le porte regali. Saggio sull'icona (1977).

Come prefatore e critico ha scritto su Yakup Kadri Karaosmanoğlu, le Upaniṣad, l' Imitazione di Cristo, Richard Rolle, Ioan Petru Culianu, Mircea Eliade, Thomas Mann, Sade, Kafka, Joyce, Emily Dickinson, Herman Melville (del quale curò una traduzione parziale del poema Clarel), Nathaniel Hawthorne, Margery Kempe, Francis Scott Fitzgerald e altri letterati americani del Novecento.

Nel 1991, lasciato l'insegnamento universitario, si trasferì a Montepulciano, dove morì il 29 maggio 2002.

(Da wikipedia)







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