domenica 8 maggio 2011

Tetraktis




Detta anche Tetraktis, era la figura più sacra per i Pitagorici; rappresentava il numero 10 ed era disegnata come un triangolo fatto di punti: quattro per ogni lato, un punto al centro (oppure, un punto sul livello più alto, due immediatamente sotto, poi tre, ed infine quattro). La figura costituisce una disposizione geometrica che esprime un numero o, se si vuole, un numero espresso attraverso una disposizione geometrica. Il concetto che essa presuppone è quello dell'ordine misurabile. Esotericamente, il vertice del triangolo, il punto più in alto, è il Logos; il triangolo completo è la Tetrade. o Triangolo nel Quadrato, che è il doppio simbolo del Tetragrammaton di quattro lettere nel Cosmo manifesto, e del suo triplo raggio radicale (il suo Noumeno) nell'immanifesto. Pitagora, com'è noto, associava il punto all'1, la linea al 2, la superficie al 3, il solido al 4; questi valori sono facilmente riscontrabili osservando la figura dall'alto verso il basso. I lati che chiudono i punti della Tetrade rappresentano le barriere della materia, o Sostanza noumenica, e separano il triangolo dal mondo del pensiero.

Per Pitagora, il Triangolo era la prima concezione della Divinità manifestata, la sua immagine, Padre-Madre-Figlio; il Quaternario, invece, era il numero perfetto, la radice ideale, noumenica, di tutti i numeri e di tutte le cose sul piano fisico.

La Tetrade dei Greci equivale al Tetragrammaton ebraico, ed è il secondo Logos, il Demiurgo. Essa, sempre secondo i Pitagorici, era duplice:

   1. la Tetrade superiore, quaternario del mondo intellettuale, il mondo di Mahat (T'Agathon, Nous, Psiche, Ilo);
   2. la Tetrade inferiore, quaternario del mondo sensibile, il mondo della materia (Fuoco, Aria, Acqua, Terra).

Quest'ultima è la radice dell'illusione, il mondo dei sensi. Essa è ciò che i Pitagorici intendevano per Cosmo, ed i suoi quattro elementi erano chiamati "rizomata", radici, o principi, di tutti i corpi composti.

Secondo Plutarco, i Greci consideravano la Tetrade come radice e principio di tutte le cose, essendo essa il numero degli elementi che danno origine a tutte le cose create, visibili ed invisibili.

Nella teoria emanazionistica gnostica, soprattutto in Valentino, essa rappresenta l'insieme dei primi quattro Eoni, ovvero della coppia originaria (Propator, l'Abisso, e Charis, o Sigè) e della prima coppia derivata da quella per emanazione (Intelletto e Verità). Di una Suprema Tetrade parla Marco, il capo dei Marcosiani, grande cabalista, nella sua "Rivelazione". Essa scese a lui in forma femminile perchè il mondo non avrebbe potuto sopportare la sua forma maschile.

La Tetrade si mostra a Marco sotto forma di donna nuda, ed allora è facile riconoscere in essa Sephira, la Corona (Kether) equivalente al numero 1, Chokmah al 2, Binah al 3 ed il rimanente gruppo di sephirot al 4.

La Tetrade è considerata anche la Divinità Misteriosa dei Cabalisti.

Secondo H.P.B., i dieci punti inscritti nel triangolo pitagorico valgono tutte le teogonie e le angelologie che siano mai uscite da un cervello teologico.

Se il numero è la sostanza delle cose, tutte le opposizioni delle cose vanno ricondotte ad opposizione fra numeri. L'opposizione fondamentale delle cose rispetto all'ordine misurabile, che costituisce la loro sostanza, è quella di limite e di illimitato: il limite rende possibile la misura, l'illimitato la esclude. A questa opposizione corrisponde l'opposizione fondamentale dei numeri, ossia il pari (che corrisponde all'illimitato) e l'impari (che corrisponde al limite). Infatti, nel numero impari, l'unità dispari costituisce il limite del processo di numerazione, mentre nel numero pari questo limite manca ed il processo rimane quindi aperto. L'unità non è pari nè impari, poiché la sua aggiunta ad un numero pari lo rende dispari, l'aggiunta ad un numero dispari lo rende pari. All'opposizione fra pari ed impari, corrispondono altre dieci opposizioni fondamentali, che sono:

    * (1) Limite, illimitato;
    * (2) Impari, pari;
    * (3) Unità, molteplicità,
    * (4) Destra, sinistra;
    * (5) Maschio, femmina;
    * (6) Quiete, movimento;
    * (7) Retta, curva;
    * (8) Luce, tenebre;
    * (9) Bene, male;
    * (10) Quadrato, rettangolo.

Il limite è l'ordine, la perfezione. La Tetrade era anche detta i sacri "Quattro" per i quali i Pitagorici giuravano, e che era il loro giuramento più segreto. Aveva un significato molto mistico e diversificato: innanzitutto essa è Unità, o l'"Uno" sotto differenti aspetti; poi, è il fondamentale numero Quattro, la Tetrade che contiene la Decade, o Dieci, il numero della perfezione; infine, essa significa la Triade primordiale (o Triangolo) immersa nella Monade divina. Kircher, il dotto Gesuita Cabalista, nel suo Oedipus Aegyptiacus (vol. II, pag. 267), descrive l'ineffabile nome IHVH - una delle formule Cabalistiche dei 72 nomi - combinato nella forma della Tetrade Pitagorica. Mr. I. Myer lo riporta in questo modo :

. 1 Il "Nome I = 10 . . 2 Ineffabile" HI = 15 . . . 3 VHI = 21 . . . . 4 quindi HVHI = 26
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10 72

E poi dimostra che "la sacra Tetrade Pitagorica sembra fosse conosciuta dagli antichi Cinesi". Come spiegato in Iside Svelata (vol. I, XVI): La Decade mistica, il risultato della Tetraktys, o 1+2+3+4=10, è un modo di esprimere questa idea.

    * L'Uno è il principio impersonale, "Dio";
    * il Due, la materia;
    * il Tre, poiché combina la Monade e la Diade partecipa alla natura di entrambe e, quindi, è il mondo fenomenico;
    * la Tetrade, o forma di perfezione, esprime il vuoto di tutto;
    * la Decade, o la somma del tutto, include l'intero Kosmo.

Gordon Plummer, nel suo libro "La Matematica della Mente Cosmica", fa della Tetractis una lettura molto interessante. Egli dice, innanzitutto, che questo triangolo rettangolo formato dai dieci punti è il vero simbolo della creazione. Esso, poi, è il simbolo del tre piani non manifesti (i tre vertici) e dei sette piani manifesti (l'esagono risultante dall'eliminazione dei vertici, più il punto in mezzo). Se prendiamo questi punti e li congiungiamo per opposti, passando attraverso il centrale, disegnando un mezzo lato dell'esagono in senso orario, otteniamo una svastica a sei bracci. Se, infine, immaginiamo i sette punti giacenti su un piano, facendo ruotare questo piano di 90 gradi in senso verticale e di altrettanti in senso orizzontale, otteniamo il martello di Thor. Cinque svastika tridimensionali piazzate concentricamente, formano un Icosaedro, poliedro regolare con 20 facce triangolari e 12 vertici. Ruotando le stesse svastika, otteniamo un Dodecaedro, poliedro regolare con 12 facce pentagonali e 20 vertici. In questo modo la Tetraktis diventa uno strumento straordinario per studiare le leggi della meccanica ed il simbolismo matematico; essa diventa quasi un magico ponte fra il pensiero mistico ed i concetti pragmatici delle leggi naturali.

(Da Esopedia)

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