"LA RIVOLUZIONE OMEGA: il LA a 432 Hz"
Vi siete mai chiesti come si sia arrivati a stabilire che la frequenza a cui vibra il diapason (altrimenti detto “corista”), riproducendo la nota “La”, sia attualmente quella di 440Hz?Tutti i musicisti, prima di incominciare a suonare, accordano i loro strumenti, chiedendo al pianista di “dare il La”, oppure all’oboista, se in orchestra, oppure, per l’appunto, fanno vibrare il diapason, prendendo la sua nota come riferimento.
I pianoforti e gli altri strumenti a tastiera, invece, vengono accordati dall’accordatore professionista, ma sempre partendo dal famoso “La” a 440Hz.
E’ probabilmente poco noto come questa frequenza sia frutto di una scelta arbitraria, fatta a Londra nel 1953, decidendo di far uniformare tutte le esecuzioni musicali su questa nota (a questa ha fatto poi seguito la risoluzione europea n. 71 del 30 giugno 1971). Ma il “La” a 440 Hz era stato imposto, nel 1939, addirittura dal ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels, ignorando un referendum contrario, promosso in Francia da 25.000 musicisti.
La storia si sta facendo interessante, vero? Ed è molto lunga, perché il “La” è stato accordato su molte diverse frequenze, nel corso dei secoli (come si può vedere nella tabella qui sotto).
Catalogazione dell’accordatura del diapason in varie città europee secondo il matematico e musicologo Alexander Ellis, nel 1880 | ||
Luogo | Anno | Frequenza |
Berlino (concerti) | 1721 | 421,9 |
Vienna (opera) | 1823 | 433,9 |
Londra (concerti) | 1826 | 423,3 |
Firenze (opera) | 1845 | 444,9 |
Milano | 1849 | 446,6 |
Londra (opera) | 1857 | 456,1 |
Milano (Teatro alla Scala) | 1857 | 451,7 |
Napoli (Teatro San Carlo) | 1857 | 444,9 |
Madrid (opera) | 1858 | 444,5 |
Berlino (concerti) | 1859 | 451,8 |
Bruxelles (teatro lirico) | 1859 | 442,5 |
Liegi (concerti) | 1859 | 448,0 |
Vienna (opera) | 1862 | 466,0 |
Bologna (concerti) | 1869 | 443,1 |
Londra (concerti) | 1877 | 455,1 |
Londra (opera) | 1880 | 435,4 |
fonte: Alexander Ellis, ‘The History of musical pitch’, London 1880 |
Nonostante le scelte dei musicisti italiani, e la presa di posizione di Giuseppe Verdi, la corsa verso l’innalzamento del “La”, alla ricerca di sonorità sempre più “brillanti”, era ormai inarrestabile, e si affermò con l’adozione unilaterale di un “La” più alto (440 cicli) da parte delle bande militari russe ed austriache ai tempi di Wagner. Da lì, l’imposizione di Goebbels, e poi la sopra citata convenzione di Londra, nel 1939, che imponeva un diapason che non aveva alcuna giustificazione scientifica o basata sulle leggi della voce umana.
Notiamo subito come sia indiscutibile che Verdi fosse uno che di voci umane se ne intendeva parecchio… e infatti, caldeggiando l’adozione del diapason naturale a 432Hz, voleva contribuire a espandere e sviluppare le storiche “voci verdiane piene e maestose”. Accordati su questa frequenza, gli strumenti musicali, come la voce, acquisiscono ben 4 armoniche in più (12 al posto delle 8 generate dal “La” 440hz), e inoltre, cosa davvero importantissima per i cantanti, il famoso passaggio di registro, nella voce umana, viene eliminato.
Insomma, utilizzando l’accordatura a 432, sarebbe automaticamente risolta la difficoltà di questo sofferto ed ispido “gradino”, dannazione di tanti insegnanti di canto! Oltretutto, notano importanti direttori di orchestra, continuando con questa ininterrotta deriva verso l’innalzamento del “La” (che è ancora in corso, tanto è vero che ci sono casi in cui si accorda addirittura a 445 Hz!), presto diverse opere del grande repertorio diverranno ineseguibili per le voci dei cantanti, cui si richiede in tal modo uno sforzo penoso e innaturale.
Recentemente tra i musicisti è sorto un vero e proprio movimento in favore del ritorno al “La” a 432Hz, denominato “la rivoluzione Omega“.
Sono quindi stati ripresi ed approfonditi tutti i fondamenti scientifici di questa scelta, ed è stato pubblicato molto materiale, facilmente rintracciabile su Internet (e sul gruppo Facebook “La rivoluzione Omega La 432 Hz”). Proviamo a spiegare le basi di questa teoria.
Partiamo dall’esame della frequenza di 8Hz. Essa corrisponde a una nota bassa di Do, ma anche, dicono le neuroscienze, alla frequenza ideale alla quale i nostri due emisferi cerebrali lavorano in modo uguale, in armonia, assicurando il massimo flusso di informazioni con il minor dispendio di energia. 8Hz è anche la frequenza di replicazione della doppia elica del DNA. 8Hz è poi, secondo gli scienziati, il “battito” fondamentale del pianeta, noto come “risonanza fondamentale di cavità Schumann”, una risonanza elettromagnetica globale.
In termini musicali, la frequenza di 8Hz corrisponde a una nota di Do. Salendo di cinque ottave, cioè percorrendo cinque volte le sette note della scala, si arriva ad un Do di 256Hz, scala in cui il “La” ha una frequenza di 432Hz e non di 440Hz.
Suonando il Do a 256Hz, per il principio delle armoniche (secondo cui a un suono prodotto si aggiungono multipli e sottomultipli di quella frequenza), anche i Do delle altre ottave cominceranno a vibrare per “simpatia”, facendo risuonare naturalmente la frequenza di 8Hz.
Ecco perché il corista a 432 oscillazioni al secondo è definito “diapason scientifico“.
Nell’universo tutto è energia in vibrazione. Ogni particella subatomica, atomo, struttura molecolare, cellula e organo del corpo, vibra ad una determinata frequenza. Questa meravigliosa armonia ha una propria firma vibrazionale.
Molti medici e studiosi affermano che se una parte del corpo si ammala la causa è da ricercare nell’alterazione di questa frequenza, per cui il corpo vibra in modo disarmonico. Essere sani significherebbe dunque vibrare all’unisono armonicamente, con l’intero universo!
Ogni organo ha la sua frequenza (multipli e sottomultipli del 432Hz), che sembra si alteri in caso di malattia, mentre pare che la guarigione avvenga quando, sullo stesso organo, viene fatta risuonare la corretta frequenza di risonanza. Dunque suonare e ascoltare musica intonata a 432Hz riequilibrerebbe il corpo e, per effetto vibrazionale, anche la natura circostante, rigenerando il primordiale equilibrio di pace e benessere.
Il movimento Omega tenta di convincere musicisti ed orchestre ad eseguire musica con il “La” a 432Hz. I problemi tecnici non sono pochi, perché in alcuni casi sarebbe necessario sostituire le corde o addirittura interi strumenti. Però, almeno si dovrebbe provare! Su internet sono presenti brani musicali registrati con questa accordatura e, effettivamente, la sensazione che se ne ricava è molto piacevole e rigenerante. Mozart intonato su questo diapason (ossia più o meno come ai suoi tempi) è davvero un sublime piacere per le orecchie…"
Ciao volevo chiederti una cosa... Conosco questa questione, sono un chitarrista molto amatoriale ma da quando ho letto di ciò ho iniziato a regolare il la su minori frequenze... piccolo problema, gli accordatori hanno un range di 5hz, quindi si riesce ad arrivare a 435hz, e se non sbaglio questo è addirittura sancito per legge. Mi chiedevo, come arrivare ai 432hz?
RispondiEliminaDovresti provare con altre strade, dall'orecchio a programmi che analizzano le frequenze...il fatto è che in generale, gli strumenti stessi sono basati su le frequenze "standard" il che, rende davvero difficile la cosa...!
RispondiEliminaciao! x amanita dreams,cerca una vecchia versione di "cool edit pro" il programma adesso si chiama "adobe audition" e costa un botto,la versione di prova ti permette di generare tutte le frequenze che desideri,in che modo non sto e spiegartelo qui,ci vorrebbero 4 blog!
RispondiEliminaIo ho fatto interi cd con le varie frequenze legate ai chakra,per amici.
Saluti e buona musica a tutti...
paolo.