sabato 18 giugno 2011

Elèmire Zolla


















Nacque a Torino il 9 luglio 1926 in una famiglia cosmopolita: il padre, il pittore Venanzio Zolla (1880-1961), era nato in Inghilterra da padre lombardo e madre alsaziana; la madre, la musicista Blanche Smith (1885-1951), era originaria del Kent. Zolla trascorse gli anni dell'infanzia tra Parigi, Londra e Torino parlando naturalmente inglese, francese e italiano, e studiando, in seguito, il tedesco e lo spagnolo.

A 22 anni si ammalò di tubercolosi; durante la malattia scrisse un romanzo, Minuetto all'inferno, edito nel 1956, con cui vinse il premio Strega opera prima. Nel 1957 si trasferì a Roma, dove lavorò nella redazione di Tempo presente. Nel 1959 pubblicò il saggio Eclissi dell'intellettuale, capofila di una serie di scritti di critica antimoderna, in parte ispirati alla Scuola di Francoforte.

Nel 1958, dopo dieci anni di fidanzamento, sposò la poetessa Maria Luisa Spaziani, ma il lungo legame sfociato nel matrimonio s'incrinò quasi subito. Dal 1959 fu legato alla scrittrice Cristina Campo (al secolo Vittoria Guerrini), con la quale visse fino alla morte di lei nel 1977. Nel 1980 sposò Grazia Marchianò, studiosa di estetica e orientalista.

Nel 1960, per intervento di Mario Praz, ottenne l'incarico di Lingua e Letteratura angloamericana all'Università di Roma ; le sue lezioni furono frequentate, tra gli altri, dal giovane Roberto Calasso. Dal 1967 insegnò come ordinario all'Università di Catania, successivamente a Genova (dove insegnò anche Filologia germanica) e dal 1974 di nuovo a Roma.

Dal 1966 al 1978 fu segretario generale dell'Istituto Accademico di Roma e dal 1970 al 1973 direttore dell'Istituto Ticinese di Alti Studi a Lugano.

Nel 1968, dopo un viaggio nel sud-ovest degli Stati Uniti, scrisse una storia dell'immagine dell'Indiano nella letteratura americana, I letterati e lo sciamano. Negli anni successivi si dedicò a viaggi in Iran, India, Indonesia, Cina e Corea, di cui diede ampi ragguagli nel libro Aure.

Dal 1969 al 1983 diresse la rivista «Conoscenza religiosa» che pubblicò, tra gli altri, testi di Abraham Joshua Heschel, Marius Schneider, Marcel Griaule, Henry Corbin, Seyyed Hossein Nasr, Leo Schaya.[2]

Nel 1970 scrisse una controversa introduzione alla prima edizione de Il Signore degli Anelli di Tolkien. Nel 1974 presentò la prima traduzione mondiale (realizzata da Pietro Modesto) della monumentale opera La colonna e il fondamento della Verità del filosofo e mistico russo Pavel Aleksandrovič Florenskij, di cui tradusse successivamente Le porte regali. Saggio sull'icona (1977).

Come prefatore e critico ha scritto su Yakup Kadri Karaosmanoğlu, le Upaniṣad, l' Imitazione di Cristo, Richard Rolle, Ioan Petru Culianu, Mircea Eliade, Thomas Mann, Sade, Kafka, Joyce, Emily Dickinson, Herman Melville (del quale curò una traduzione parziale del poema Clarel), Nathaniel Hawthorne, Margery Kempe, Francis Scott Fitzgerald e altri letterati americani del Novecento.

Nel 1991, lasciato l'insegnamento universitario, si trasferì a Montepulciano, dove morì il 29 maggio 2002.

(Da wikipedia)







venerdì 10 giugno 2011

Prometeo Luciferico - Parte II

(La prima parte qua)


Passare dal mito alla realtà(anche se, con l'andare del tempo, mi chiedo quale dei due elementi sia più reale dell'altro), dal Prometeo-Lucifero perso nella notte dei tempi, ai resoconti storici che più da vicino ci riguardano, non è poi così difficile.
Sostanzialmente, l'azione luciferica, si può esplicare appieno, con due elementi, soprattutto quando essi interagiscono l'uno con l'altro: la sete di spiritualità e l'assenza di memoria.
L'assenza di memoria, ha agito in passato, soprattutto durante il periodo dell'umanenisimo, creando una sorta di moralità umana ed intellettuale, che si andava prepotentemente a scontrare con la moralità religiosa, o meglio ancora, nascendo in contrasto con questa, come una sorta di naturale passaggio, segno dei tempi: in realtà si è passati da un inganno ad un altro, visto che la religione ortodossa, più che altro aveva cristallizzato e congelato l'essenza della spiritualità in dogmi, atti a giustificare il potere temporale mentre la moralità intelettuale "laica" ha creato l'illusione che potesse esistere una morale umana, basata su principi di etica "studiata a tavolino", materiale e non poi così diversa da quella della religione, defunta prima di nascere.Quindi, dopo che si è passati dalla spiritualità come fatto reale, come fatto realmente vissuto(e le culture ancestrali, con tutti i loro punti di contatto rituali e simbolici, lo dimostrano), si è passati all'adorazione di cadaveri spirituali, per giustificare il vago ricordo del mondo precedente e attuare un potere temporale di chi, questo ricordo, lo aveva più di altri, per finire con l'adorare l'intangibile sogno, irraggiungibile all'infinito, dell'etica umana, che mai ha funzionato, mai funzionerà e che è il più grosso insulto dell'uomo ai doni preziosi dell'individualità e del libero arbitrio (addirittura alla fine dell'800 era nato un movimento che tutelasse l'etica, finito tristemente come era iniziato...è importate accorgersi che parlare di ideali, ideologie e pensare che siano attuabili per tutti, non è molto diverso dell'imporre una religione, credo che la storia ci mostri tutto questo, per quanto qualcuno possa non essere d'accordo)
Si arriva quindi, dopo un bel periodo di chiodo scaccia chiodo delle vicende umane, ad un punto in cui la
religione è un'ombra del passato, riportato piuttosto male, più intrisa di potere temporale, nel ricordo di tutti, che spirituale e l'etica umana, creatrice del materialismo di vecchio stampo, che soffoca ogni tipo di conato trascendente, ogni possibilità di pretesa spirituale.
Ed ecco i due fattori, di cui parlavo sopra, perfettamente allineati, pronti a farne esplodere un terzo, verso la metà dell'800: l'assenza di memoria e la sete di infinito, data dalla castrazione del mondo materiale figlio dell'illuminismo(mi chiedo chi abbia portato quel "lume" e chi lo abbia accettato senza indugiare).
Lasciate un uomo senza bere per 10 giorni e lui dopo si soffocherà bevendo acqua, non accorgendosi nemmeno se è avvelenata o meno...questo è quello che successo e sta succedendo ancora oggi, ma proseguiamo con rigore.
Lo spiritismo dell'800, come fenomeno, direi, contingente e naturalmente conseguente a quello del materialismo ebbe il suo alfiere, più o meno involontario in Helena P. Blavatsky.
Premetto che non accuso il lavoro di questa donna per la sua buona volontà o per la passione per cui ha fatto quello che ha fatto, ma l'idea di creare un sincretismo religioso(come forzare il simbolismo in un totalizzante nuovo paradigma, usato ad oggi da chi detiene il potere, nemmeno troppo dietro le quinte), trascurando la sua già preesistente esistenza o reinventandolo, è stato esattamente aprire le porte a Lucifero, primo perchè chi gli parlava era esattamente qualcuno di incorporeo al di fuori di lei, per quanto lei abbia viaggiato e ricercato molto personalmente, secondo perchè è diventata la prima portavoce della spiritualità fai da te e altamente descrivibile.

Il problema dell'aspetto luciferino, sia presente come entità autentica, sia come impulso, è che si presenta ammantato di forte energia spirituale e non dice bugie, ma, mostrando la luce a chi non è pronto e, sopratutto a chi non l'ha cercata personalmente, si avrà una catastrofica interpretazione soggettiva delle visioni o pulsioni che si percepiscono, basate su cultura, esperienze e periodo storico vissuto: non mi stancherò mai di ripeterlo, l'unico errore del Prometeo Luciferico, è la sua paterna volontà di illuminare ed insegnare, una sorta di orgoglio che spinge il titano a portarci la fiamma o che porta l'Enki sumerico a salvare l'uomo dal diluvio, esattamente come noi insegniamo a qualcuno qualcosa, perchè sentiamo che è necessario, non preoccupandoci del fatto che, quello che facciamo, sia realmente instruttivo( distruttivo?) o meno, tutto il resto lo fa l'uomo, Lucifero è il moto iniziale sia per un'eventuale ascesa, che per una sempre più certa discesa, a questo proposito ritengo opportuno ricordare ancora che attribuire ad altri, viventi, incorporei o meno, i motivi delle nostre disfatte è un fallimento nel fallimento, siamo noi artefici del nostro mondo, nessuno ci può realmente deviare, a meno che non glielo lasciamo fare.
Tutto quello che è seguito al movimento teosofico della Blavatsky è noto e non c'è bisogno di ricordarlo(dal forte legame tra teosofia e  U.S.A., testimoniati dalle sovvenzioni enormi che ricevette la Bailey  , alla nascita della new age), come una goccia che cade nello stagno, si sono creati anelli che si sono allontanati sempre di più dalla verità, creando il mostro a infinite teste della spiritualità soggettiva, descrittiva e ritenuta vera, solo perchè sentita, ma se io passo la vita a sentire un suono, non basta sentirne un altro, per dire che quello è la voce di Dio e questo è l'errore di molti.
Tra tutte le forme di manifestazione luciferica, le più evidenti sono legata senza dubbio al Channelling e al contattismo(corporeo o meno).

Ora, per chi avesse avuto la possibilità di leggere un pò di quello che è scritto nei libri teosofici, ma anche e sopratutto nel lavoro di R. Steiner, non avrebbe dubbi su quello che sto asserendo.
Steiner, ha rappresentato il punto d'incontro tra la vera iniziazione che va ad incontrare quella "fai da te" della teosofia, quindi permette di avere un incontro tra visioni gnostiche/rosicruciane e quelle luciferine teosofiche.
Nel suo "la scienza occulta" o "dalle cronache dell'Akasha" si nota una somiglianza paurosa, nel descrivere le ere precedenti alle nostre, con quello che le varie entità canalizzate, rilasciano un pò ovunque nel web e molti punti di contatto ci stanno pure con gli scritti teosofici(ad esempio lo stato dell'arte dell'uomo ai tempi di Lemuria o Atlantide): ora, dato che Steiner è irremovibile, nel non voler dire qual'è il mezzo per consultare
'akasha(segreto iniziatico o meno, non è dato saperlo, noi sappiamo solo che l'akasha era il quinto elemento Indù, l'etere, in cui spazio/tempo si annullano e si ha una visione del tutto) e considerato che quello che dice è anche molto "teosofico" dal quel punto di vista, quindi luciferino, mi viene in mente che la fonte possa essere sempre la stessa, anche perchè, dal punto di vista iniziatico egli descrive le "entità luciferiche" esattamente come sono, portatrici di conoscenza, anche un veicolo per la conoscenza del logos stesso e, tra l'altro, una delle rare descrizioni che lui fa, la fa proprio di lucifero che descrive come un principe dai lunghi capelli biondi e bello(se vi ricorda qualcosa è normale) e mi chiedo anche chi raccontò ad Edgar Cayce determinate questioni riguardanti atlantide e le piramidi, nei suoi "sonni profetici"
.
Come questo sia andato ad intersecarsi in un discorso alieno, presunto o reale, non lo trovo molto strano, almeno per quello che riguarda una tipo di visione della questione: la funzione new age dell'alieno ecologista che salva la terra e l'uomo, perchè è un piccolo fratello pasticcione, l'alieno-angelo che è un tramite tra noi e Dio, è una descrizione di Luci-fero talmente perfetta, da poter essere già mitologica, se solo la gente volesse guardare la realtà delle vicende.
Guardate bene che io non sono infangato nei lidi del dualismo e della certezza terrena, gli alieni esistono come non esistono, ma quello che fanno con noi, è dannoso in quanto noi stessi, non siamo pronti a ricevere informazioni dall'esterno, ripeto, l'effetto più evidente è il super-luciferico int(f)ernet, in cui si ha una marea di Buddhisti, risvegliati, animici, figli della luce, lighworkers, sciamani, filo-indù, neo-gnostici e quant'altro, che si allontanano sempre di più l'uno da l'altro in virtù dei loro credi particolareggiati, andando alla deriva nell'illusione luciferica, un overload di dati che invece di riportare alla fonte (o di andare oltre, per ritrovarla nell'individualità, quella vera, non quella delle affiliazioni in qualche partito spirituale) porta nel limbo dantesco dell'emozione, scambiata per spiritualità.(ho visto discussioni feroci tra gente che si riteneva "risvegliata", legate al fatto se più o meno ci si potesse reincarnare in animali...ma ho visto di peggio)
So bene di cosa parlo, accadde pure a me tempo fa, leggendo un qualcosa che non posso dire, attraversai due settimane di misticismo emozionale intenso, come se fossi rinato ed è stato bellissimo, ma poi ho dovuto incanalare quella forza, quell'energia, che lasciata là a sè stessa, mi avrebbe fatto brillare come una super-nova, fino a farmi scoppiare, allontanandomi dall'azione, ho dovuto conservare quella fiamma e capire che mi dovevo muovere, senza parole altrui, a costo di essere contro tutti, ma solo se tutti andavano contro quello che ho io di mio, non quello che ritengo vero raccontatomi da altri, senza bearmi delle emozioni, che non possono essere un fine,ma un inizio...e la cosa bella è che non posso dirvi di cosa, come nessuno dovrebbe dirvi di cosa: chi riesce a descriverlo, ha nella sua ricerca, già compreso il fine  stesso(che sia gioia, infinito o Dio, si è perso tutto dicendolo, si proietta il proprio mondo di partenza, per quanto bello, nel futuro e si resta fermi).
Personalmente, ringrazio sempre quella luce che mi è stata portata, che mi ha dato uno scossone tremendo, dandomi ricordi incredibili di momenti legati alla mia infanzia e poco prima ancora, ma ho solo capito che dovevo agire, come agiva un vero sciamano, come agisce e vive un monaco guerriero, come Buddha che si alza dalla meditazione decennale e come Maometto combatte, perchè è quella la sua scelta.
Tenete d'occhio internet, bruciate pure queste mie parole, se vi danno fastidio, io non sono certo un portatore di luce, ma se ho creato un pò di ombra, forse è la che tenete nascosto il vostro essere e magari non ha niente a che vedere con quello che pensate sia giusto e bello e per questo, è ancora più bello, perchè lo è, senza che lo pensiate e senza che lucifero ve lo dica prima che voi lo sappiate da soli.
 Se posso dirvi la mia, trovate il vostro luogo, esiste per tutti, condividete meno video che proferiscono "grandi verità" provenienti da fonti dubbie ed iniziate a pensare cosa potete lasciare di utile, che sia davvero parte di voi, al mondo che dopo di voi verrà, fosse anche una scultura di un topo fatta con dell'alluminio, sicuramente è più utile del rimbalzare continuo di informazioni non vostre e piene di "abbracci di lucifero", che vi incatena a suon di "click" dietro ai vostri nick luminosi, nell'inazione totale del vostro mondo, fatto di vite in cui a stento vi riconoscete, siate liberi, artisti e sbagliate, sbagliate con le vostre idee.





giovedì 9 giugno 2011

Prometeo Luciferico - Parte I

La suddivisione mentale interna, che ha a che fare con impostazioni culturali di vario tipo è forse una delle migliori armi dell'ego materiale, che si è piano piano trasformato in coscienza legata a gruppi sempre più ampi,la quale ha assunto forma di verità, solo perchè legata al fatto che sempre più persone hanno ritenuto reale un qualcosa e la maggior parte di noi è vincolata a questo.
E anche se, magari, qualcuno intellettualmente si forzerà di fare il contrario,la profondità di questa argomentazione è tale da far sentire sempre una sorta di "fastidio" , anche quando ci sono i numeri per ammettere che la propria verità "pseudo-atavica", non è del tutto corretta.
Ritengo che, simbolicamente, elementi come quelli legati al solare, all'aria, alla luce e all'evoluzione dell'uomo, non possano essere casuali, sarebbe inutile l'esistenza stessa di questo blog e probabilmente la vita di molti di noi e, avendo il coraggio di capire che la nostra cultura, acquistata, superficiale, manipolata(non necessariamente da qualche "cattivone", come conviene pensare sempre di più adesso, quello è già sguazzare nella cultura e bearsi della propria innocenza, c'è anche chi agisce in buona fede per sè stesso, danneggiando gli altri, c'è il tempo, c'è la memoria che non funziona sempre bene, c'è la nostra pigrizia) non è che un timido punto di inizio, per una strada che va seguita con forza e con molti ostacoli, piena di errori, che possono addirittura allontanare da una qualche verità.
Perchè questa premessa?
Perchè nell'immaginario collettivo si sono fuse idee archetipiche contrapposte, perdendo la loro funzione di archetipo stesso(non certo in assoluto, ma per noi, come interpreti dell'archetipo), permettendo a molti  di cadere in errore, tantoda arrivare a  non rendenderci conto che non sappiamo nemmeno quando, parlando, di volta in volta, siamo Greci(anima), Ebrei (spirito) o Romani(mente).
Ma non è di terminologie che voglio parlare, anche se ci sarebbe molto da dire, quanto di una questione, per me vitale, che riguarda chiunque abbia deciso di intraprendere un cammino, quello della scoperta delle proprie origini, quello legato al cosa può essere l'uomo che va oltre e che vuole, in qualche mondo, sfiorare la trascendenza.



Il mito di prometeo e quello di Lucifero, sono assolutamente complementari e servono ognuno per rispondere a domande sull'altro, quanto meno, a completare un quadro, sicuramente ancora più ampio, ma che riguarda noi e che ci può sicuramente illustrare al meglio visioni di un passato remoto, che è ancora in atto, in quanto vivente come archetipo e simbolo.
Adesso, per alcuni, il primo impedimento sarà dato dalla dicotomia culturale greco/ebraica(o cattolico/cristiana) che vuole Prometeo come uno dei tanti benefattori dell'umanità e Lucifero come uno dei suoi avversari...ma è una costruzione mentale: l'uno non è più benefattore di quanto non sia avversario l'altro, poco contano le loro intenzioni, quanto la loro funzione mitologica.
Intanto un pò di chiarezza: il nome Lucifero, tratto dalla tradizione mitologica romana è la traduzione dal greco di Phosphoros o Eos-foro, in cui il significato resta sempre "portatore di luce" o anche dell'alba (la dea Eos della mitologia greca).
In questa ottica, è la "luce(o stella) del mattino", nome attribuito anche a Venere, la stella di luce bianca che anticipa la vera alba,un simbolo che vive sotto in nostri occhi che rappresenta il tramite tra il giorno e la notte, che ci regala l'idea migliore possibile di "portatore di luce".
Ora, dal punto di vista giudaico/cristiano sappiamo bene chi sia Lucifero: questo è il nome dato all'angelo che si rivoltò contro Dio e che per questo fu punito e fu fatto precipitare all'inferno.
Forse è bene ricordare che, tale nome, ha più che altro senso quando si parla ancora dell'angelo superbo, ma ancora in "cielo", non tanto del caduto, che ha altre mille nomi, ovviamente "satana" in testa a tutti, tant'è che alcune tradizioni, vogliono che Satana stesso sia stato il tentatore di Lucifero, colui che lo portò alla corruzione: credo che archetipicamente il processo di caduta all'inferno del portatore di luce ed il suo processo di trasmutazione in satana avvenga sempre e più di sempre,nella vita di molti di noi, poi vedremo come.
Ora, senza addentrarci troppo nella storia di Prometeo("colui che prima riflette", l'idea del lume della ragione, già presente nel suo nome), titano, da prima alleato di Zeus, poi suo nemico, ha, tra i vari capi di accusa, quello di aver riportato agli uomini il fuoco/luce, dopo che il re degli dei lo aveva sottratto loro.
Una delle due tradizioni, vuole che lui abbia preso la "scintilla" da portare agli uomini proprio dal carro di Elio, il Dio del sole che, guarda caso, è il fratello di Eos, l'alba sopracitata: diciamo che Prometeo diventa Elios-foro(portatore di Sole) come lucifero è eos-foro(portatore dell'alba), ma entrambi sono il tramite tra l'uomo ed il divino per ritrovare la luce, il maschile(sole) ed il femminile(venere) necessari per comprendere un'unica verità, entrambi sono lucifero, per l'uomo, la complementarità nel duale, che si fonde nella luce del solare è innegabile.
Lucifero è il serpente che vuol rivelare la luce della conoscenza ad Adamo ed Eva, così come Prometeo è colui che riporta all'uomo la luce del fuoco necessaria per la vita, entrambi sono i disertori tra le file dei soldati di Dio che, nel bene o nel male, ha deciso le sorti dell'uomo, negandogli la conoscenza diretta del divino(ma mostrandogli  solo l'aspetto esteriore, di esso, quello legato alla potenza) ed al tempo stesso,entrambi sono mitologicamente l'unico tramite tra il divino e l'umano, un qualcosa che comporta rischio e sacrificio, sempre al limite con l'inganno ed il tradimento, senza il consenso diretto della divinità: da un punto di vista della divinità, sia Lucifero che Prometeo sono entrambi colpevoli.
La conseguenza delle loro azioni, fu una punizione tremenda, per loro e per gli uomini: da una parte Prometeo incatenato, con una colonna infilata nel corpo, nella alture del Caucaso, con un aquila che gli avrebbe mangiato il fegato per l'eternità e con Pandora che avrebbe aperto il vaso, portatore dell'inferno per i mortali e dall'altra lucifero, trasformato in Satana, incastrato nel punto più basso dell'inferno, anch'esso, creato per chi
tradisce Dio e per chi segue il traditore, sino in fondo.
Perchè è questa l'unica cosa che rende terribile l'entità luciferica, che, come ogni cosa che è creata, risente della dualità, solo è messa a confronto con un'altra entità:l'abuso e l'identificazione con il mezzo, non con quello che il mezzo porta.
Prometeo, viene liberato, nella tragedia di Eschilo(sulle tragedie greche, come potenti emanatori di simbolismo, ci sarebbe molto da dire, niente era casuale, in esse), da Ercole, che, uccidendo l'aquila(che, secondo un simbolismo, spiegato molto bene da Evola, è assimilabile "olimpicamente" alla saetta di Zeus, quindi alle fiamme come distruttrici, rendendo ancora più verosimile il paragone tra il titano e l'angelo caduto, inabissato nelle fiamme infernali), spezza le catene del titano.
Credo sia giusto notare come, per il simbolismo sia solare che del leone, per l'idea di figlio del divino, ma non totalmente Dio(più che altro, per l'idea della sua impermanenza terrestre, nella sua forma umana) e come funzione eroica/salvifica, l'Eracle greco, sia un'anticipazione ellenica della figura di Cristo oltre ad essere con la sua storia e quello in assoluto, uno degli esempi più grandiosi del valore dell'antica iniziazione, fatta di sacrifici e prove, quella precedente all'esoterica manifestazione del logos, in cui la morte finale, non è che da vedersi come l'assunzione in cielo, come un altro degli dei olimpici, come perseguita realizzazione del cammino iniziatico.
Quindi, il figlio del Dio che ha incatenato il prometeo/lucifero, libera dalle catene il non più traditore come Dal Golgota, Cristo, prima della resurrezione, discende all'inferno diventando egli stesso lucifero(caratteristica che gli viene attribuita varie volte) sconfiggendo il regno delle tenebre, annientando la punizione del caduto o, meglio, ponendo fine alle sue sofferenze.
E' interessante notare come esotericamente, prima della manifestazione del logos,l'al di là era il regno delle ombre, dell'oscurità(forse per questo, nemmeno prometeo aveva meritato tanto), un mondo di terrore e perdizione che venne totalmente cambiato, nell'immaginario collettivo, dopo l'evento di Palestina...l'antico mondo delle tenebre divenne solo la parte oscura, che si va a sovrapporre, appunto, all'inferno.
L'elemento solare, presente in Prometeo, Lucifero, Ercole e Cristo, regala la visione di una continuità e del cambiamento che si ha tra l'uomo ed il suo rapporto con il divino: dapprima è una luce rubata e portata da "angeli " o "titani", impietositi dalla condizione umana o (forse solo manipolatori dell'uomo contro Dio, ma le motivazioni "sentimentali" nel vero senso del termine, sono quelle che meno mi interessano, sinceramente, dato che è un dei tratti principali della trasformazione della verità, in religioso dogma), un tramite divino, che permetteva all'uomo di essere in contatto con il trascendente, in seguito, ercole e Gesù, nati in mezzo agli uomini, non più osteggiati dal Dio, ma autentici figli dello stesso, portatori della luce,simbolicamente viva dentro ognuno, per mostrare come il contatto indiretto, non fosse più necessario, ma come dall'individualità di ognuno, di ogni uomo, con l'iniziazione espressa in Ercole, come con il logos presente in Gesù, si potesse trovare la strada, senza più nascondersi; Ercole combatte per mantenere accese le fiamme di luce portate da prometeo, come Cristo insegna la strada che ha valore solo se sviluppata nel proprio "io", senza assumerla tutta insieme, dall'esterno, con un morso della mela Ercole e Cristo si sostituiscono a Prometeo e Lucifero, divenendo portatori autentici della luce, che prima era solo rubata.
(Aggiunta postuma)
Secondo le cronache dell'Akasha di Steiner, Lucifero ha avuto la sua incarnazione in oriente, migliaia di anni prima di Cristo,"sceso" sulla terra per insegnare agli uomini i mezzi per riconquistare, tramite l'iniziazione, il mondo spirituale, dato che, in seguito ad una delle trasformazioni stesse del genere umano, legate allo scorrere del tempo attraverso le ere terrestri, c'era bisogno di un maestro che trasformasse il mezzo ascetico, modellandolo sulle nuovo modello di umanità, ancora una volta, l'idea del ladro del fuoco divino che ritorna prepotente e che si va sommare al resto.

Nella seconda parte, andrò a descrivere(nei limiti del possibile e per quello che mi è possibile) come agisce su di noi lucifero, come l'ortodossia religiosa confonda(consapevolmente o meno, non lo voglio o lo posso dire)l'idea primigenia dell'entità luciferica e come questa, per quanto funzionale, per un certo tipo di percorso, sia soltanto un mezzo, da abbandonare, una volta perseguito il fine o una volta intrapresa la nostra strada.
Il rischio è di finire incatenati nell'illusione di aver trovato l'illuminazione...ma è solo il riflesso, il riflesso presente nel nome di Prometeo ed in quello di Lucifero, il riflesso della luce autentica.