domenica 25 novembre 2012

No chakra, party (II - la trascendenza dei chakra, il Padre Nostro)



Penso sempre al fatidico esempio del dentifricio che esce dal tubetto, con un semplice gesto e che con nemmeno mille gesti nel tubetto può rientrare, quando devo rendere l'idea di qualcosa ed in questo caso lo uso per parlare nuovamente dei Chakra.
Ovviamente ciò che ho scritto nella precedente parte di questa riflessione, trova una forte, fortissima opposizione in chi, in realtà, è sicuro di percepire qualcosa in relazione alle zone fisiche del Chakra, rifacendosi ai famosi disegni antichi che vogliono indicare con esattezza l'energia vorticante impilata nelle ben note zone della spina dorsale, facendone un dogma e come tutti i dogmi, una risultante di speranza e bisogno di schematizzare, il tutto con un pizzico di materialismo, quel nuovo materialismo "spirituale" che ha la presunzione di classificare secondo immagini e concetti, ciò che per sua stessa natura è detto "ineffabile".
Quindi si legge:" ma io sento davvero qualcosa in corrispondenza di quel punto e sento davvero quel tipo di sensazione a seconda del chakra che là si trova!"
Beh, certo, questo è ovvio, perchè la sensazione fisica legata all'azione che rappresenta il chakra di turno(soprattutto per i più bassi Chakra ) è veramente là, ma ora io dico:"anche il sole lo senti sulla tua pelle e riesci a percepirlo anche ad occhi chiusi, se stai all'aperto, riconoscendone il calore e la direzione nel cielo quindi, per questo, sai anche usare il sole?"
Se io sapessi usare il sole, sarei un sole e distruggerei la terra, se io sapessi usare i chakra, così come si crede di usarli(passatemi questo termine improprio) probabilmente succederebbe la stessa cosa...non possono esserci vie di mezzo: se credo che il Chakra è quello che è, la sua energia dovrebbe apparirmi come immensa e anche la realtà fisica nè risentirebbe in maniera poderosa e questo è scritto esattamente dove appaiono i disegni dei chakra.
Quindi "Chakra aperti", che di per sè non vuol dire niente, è effettivamente percepire il loro movimento, è sentire che esiste la loro azione su di noi, quando siamo noi stessi quella data azione, ma proprio come dicevo inizialmente, il fatto che io sappia far uscire il dentifricio dal tubetto, non è la conseguenza del suo opposto: io non posso rientrare nel chakra con la meditazione localizzata.
Può anche essere vero tutto quel miscuglio di terapie fondato sui Chakra "non equilibrati" e può essere anche vero che la percezione "eterica" della zona del chakra ancestrale(lui lo è, ma noi no di certo) possa dare anche qualche particolare sensazione o visione, ma ribadisco che l'effetto , anche solo del Muladhara chakra, non percepito ma realmente utilizzato, potrebbe generare un terremoto,(così è scritto): in condizioni di normalità possiamo al massimo avvertire l'embrione della nostra esistenza terreste in quella zona e non si capisce perchè gli effetti descritti nei Veda debbano essere simbolici, mentre i Chakra sono davvero là, chi ha stabilito cosa è vero o cosa è falso?
Per fare nuovamente luce sulla possibile moderna soluzione, per capire davvero come tramite l'ascesi totale del pensiero si possa arrivare a riconquistare i chakra al pieno delle loro possibilità, mi rifaccio al celebre parallelismo tra il" padre nostro" ed le funzioni dei Chakra, ripercorse in senso discendente dal cielo, verso la terra.
Unitamente all " ego eimì/IO SONO" sempre pronunciato dal Cristo in Giovanni e sempre scritto in maiuscolo, come una sorta di Mantra dell'ultima era, arriva dalla viva voce dell'avatar definitivo la soluzione: Solo il vero IO può essere, solo l'IO può realizzare quello che prima della sua venuta era il rito iniziatico e l'IO ha bisogno di riscoprirsi logos e riscendere nella forma umana come dell'acqua calda che riscalda dopo l'inverno della razionalità.
E' il padre nostro la soluzione e la soluzione è che, al contrario di ciò che veniva indicato come vero per l'uomo ancestrale ancora privo di una vera individualità, è dall'alto che dobbiamo riprendere l'energia vitale adamitica, dal pensiero puro e vergine, che partorisce il figlio di Dio, che è Dio stesso: IO SONO.
Ricordo che Gesù offre questa preghiera ai discepoli per insegnare loro il "modo corretto per pregare", per svelare secondo la natura dell'uomo dell'ultima generazione, come attuare la giusta ricomposizione dell'energia perduta, la prova diretta che "ci si deve rivolgere direttamente a nostro padre" sapendo che lui vive in noi, superate le opposizioni, la nostra dualità raziocinante, la scoria dell' IO che diventa EGO parlante, il grillo parlante di cui alla fine, pinocchio, non ha più bisogno, quando è divenuto il vero uomo.
Gesù ricorda che la preghiera non è esteriore e va fatta in segreto(non un' accusa al mondo liturgico ebraico, per me, ma alla cerebralità/ritualità esteriore che si annida anche in un certo modo di produrre preghiere), nell'intimo, come la meditazione, ma una meditazione per qualcuno che ha la propria individualità, che è l'arma a doppio taglio della nostra generazione, così come lo era, per l'uomo antico, la sua assenza di umanità terrestre(ecco perchè, l'umanità ancestrale, formata da esseri semi-divini, con le radici nel metafisico, doveva iniziare a meditare partendo dal basso, dalla terra ed ecco perchè per loro non c'era ancora differenza tra il corpo e il non-corpo, il famoso schema dei Chakra, per loro, era più che valido).
Quindi, per quel che mi riguarda, non obbligo nessuno a credere in ciò che dico, ma spero di aver offerto uno spunto di riflessione a chi parla di Chakra aperti ed in realtà ha solo una percezione piuttosto elevata degli stessi, senza che questo voglia poi dire molto: se ci si accontenta di ciò, per me è ottimo ed è ottimo pure se si pensa che si sta facendo chissà quale cosa speciale nel percepire certe sensazioni, solo perchè prima non ci si riusciva :chi vi scrive ha sperimentato in pieno nel passato, per anni e anni, quella strada e non è inutile del tutto.
Ma l'altra non è la strada, è una Via gigantesca, che va affrontata solo quando si ha il coraggio di intraprendere un cammino in cui non avremo più parole o immagini a farci da compagne, ma bensì la percezione totale di quello che siamo senza la contraddizione che ci incatena in ogni istante.

Per scoprire se i Chakra esistono e cosa sono in realtà, dobbiamo pensare a qualcuno che c'ha indicato la direzione da intraprendere, riposta in noi, ma verso l'alto, l'alto come inizio e non come meta finale; lo stesso super-individuo che, mostrata la via con la preghiera per l'uomo nuovo ha detto, senza andare tanto per la sottile: " Allora voi farete cose che io ho fatto e anche di più grandi perché IO(logos) sono là presso il Padre", ribadendo la forza autentica del vero possesso dei Chakra.




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