giovedì 15 novembre 2012

No Chakra, no party

Un pò di pensieri inerenti alla concentrazione, ai chakra e alla meditazione.




Credo ormai sia sotto gli occhi di tutti l'essere diventata di pubblico dominio
la conoscenza dei Chakra, un pò come quelle parole che piano piano iniziano a prendere piede in una  lingua, parole di cui, alla fine si fa sempre un uso paradossale e mai letterale e di cui si disconosce il significato più recondito, ma reale.
E quindi c'è gente che medita sui chakra, gente che apre e chiude a proprio piacimento i chakra come fossero i finestrini di una Panda, chi usa Kundalini anche per grattarsi la schiena e chi ha il terzo occhio più aperto di Shiva, tutto presentato come se si parlasse di ricette, tisane, ginnastica, con la leggerezza di chi fa shopping per rilassarsi.
Sono anni e anni che la disciplina Yoga viene letteralmente violentata nelle palestre, nei centri benessere e nei corsi pomeridiani per casalinghe insoddisfatte(Pilates mi annoia, meglio lo Yoga, che mi rilassa), tant'è che la maggior parte delle persone che non hanno mai ficcato il naso in certe questioni, credono si tratti in realtà di una specie di ginnastica posturale, magari da farsi mentre si mangia lo yogurt.
Ok, un pò di sarcasmo...

Cosa sono i Chakra, in realtà è semplicissimo da sapere, te lo dice wikipedia, te lo dice qualsiasi sito in ogni lingua del mondo, ma diciamocela tutta: non ne sappiamo niente, ma ci piace un sacco far finta che non sia così.

Come ogni cosa che arriva da lontano  nel tempo, abbiamo una descrizione postuma, trascritta quando si sapeva che si stava già perdendo la capacità di interagire con efficacia con elementi sempre più eterei, in un mondo sempre più solido: la maggior parte dei testi religiosi sono un testamento, nel vero senso del termine, un lascito, scritto al momento in cui si sapeva che il punto di non-ritorno era prossimo;se qualcuno non avesse palesato,tramite il linguaggio scritto, quello che precedentemente era evidente per tutti, sarebbe andato perso del tutto.
E quindi una romantica, benefica, tremenda(per me) visione dei "sacri vortici" è stato incastonata nella nostra cultura, senza che molti mai si chiedano se quello che c'è arrivato fosse valido o meno per chi già trascriveva memorie di un passato diverso.
Ora, non si capisce perchè se anticamente i Chakra che erano aperti avevano "il potere di farti smuovere le montagne", oggi hanno al massimo il potere di farti sopportare mezz'ora in più il capo sul posto di lavoro: una delle due cose non torna, o i Veda sono pieni di balle o le balle le dici a te stesso.
Chiaramente la soluzione, come sempre, è nelle letture simboliche, nel cercare di comprendere cosa sia nella sua interezza il Chakra.
Ordunque, Chakra come zone del corpo, come corrispettivo sicuro ed insindacabile di una zona anatomica:
tremenda balla.

Il corpo umano stesso è un simbolo, che va dalla terra al cielo e ovviamente, se uno dovesse rapportare certe qualità, collegandole ad organi fisici/zone anatomiche legate in qualche modo a certe caratteristiche, non potrebbe che metterli in quel ordine, è univoco.
In realtà pensare che l'attività sessuale sia gestita solo, ad esempio, dal secondo chakra, in corrispondenza degli organi sessuali, è un pò come dire ad un uomo che ragiona solo con il suo membro, in una maniera più apparentemente sofisticata, ma senza che cambi troppo la sostanza.
Ciò non toglie che forse, un tempo, ci fosse una chiara connessione eterica tra parti fisiche dell'uomo e l'energia dei Chakra, ma vedere un disegno e pensare che una cosa sia esattamente così, sarebbe come credere che esista un uomo con più braccia e gambe(magari invisibili), vedendo il disegno dell'uomo vitruviano.






L'uomo è l'unico vero animale innaturalmente eretto e come tale l'unico atto a rappresentare simbolicamente, con la sua stessa struttura, l'ordine delle facoltà crescenti dal minerale al solare, dalle radici della terra al mondo superiore.
Quindi possiamo inanzitutto dire che i Chakra sono viventi in tutti e non sono minimamente separabili dall'azione a loro preposta, il Chakra esiste quando esiste l'azione del Chakra.

Con ciò, non ho spiegato poi molto, perchè non basta certo "esistere" perchè il primo Chakra sia letteralmente messo in moto come dovrebbe, anche perchè è il nostro esistere che è diverso, anche perchè gli effetti dei Chakra davvero in pieno movimento, dovrebbero essere a dir poco spaventosi, quindi un vivere sonnecchiante è naturalmente connaturato ad un Chakra che gira a velocità bassissime.Quindi cosa succede? E Cosa è successo nel tempo?
E' successo che non possiamo accendere il fuoco come prima era possibile fare, anzi, ora si rischia di bruciarsi, tentando di farlo.
La fortuna della maggior parte delle persone è che non  è in grado di concentrarsi realmente, altrimenti il rischio sarebbe sotto gli occhi di tutti: la meditazione diretta sui chakra è una meditazione su un embrione eterico a cui non corrisponde niente, se non la nostra illusione di voler sentire quello che ci siamo prefissi.
Succede che si sentano sensazioni legate alla stimolazione del corpo eterico, sentiamo qualcosa di "formicolante", lo coloriamo con le nostre fantasie preconcette(previa lettura delle facoltà del singolo Chakra) e crediamo di aver stimolato un centro del nostro corpo assopito da tempo, senza verificare, nella maggior parte dei casi, se una meditazione su un mignolo del piede avrebbe presentato gli stessi effetti; parliamo di equilibrio e positività, ma in realtà abbiamo semplicemente usato l'energia che serve ad accendere i Chakra, ovvero la Volontà, senza che il fuoco si sia realmente acceso.(ma non avendo mai visto un incendio, anche un fiammifero che brucia ci impressiona).

Così impariamo, inconsapevolmente, la stimolazione dello nostro guscio eterico che si espanderà, provocando qualche sogno intenso, qualche attimo di estasi(certo, rispetto alla monotonia della routine, basta poco) e qualche incontro strano, qualche previsione azzeccata, fino a che qualcuno, chissà come mai, arriva anche a sentirsi male o a restare bloccato(ho letto anche di maestri "moderni" che parlano di questo, dicendo che sia normale...).
Come è possibile pensare che tutto ciò sia collegato con la magnificenza di ciò che viene descritto nei testi originali, in cui si parla di ciò?
Non c'è niente che abbia a che vedere con quello, niente.
La strada è quella che non può prescindere dal contatto con il proprio Io.
Pensateci bene: stimolare i Chakra (o presunti tali) con la coscienza odierna "inquinata" da qualsiasi frutto dell'EGO, come dovrebbe aiutarci? Cosa potrebbe portarci se non un'amplificazione di quello che già conosciamo(soprattutto per i Chakra superiori) ?
Come una percezione del nostro corpo eterico, anche se estremamente vivida e presente, può farci andare oltre, mentre siamo tutti presi in una zona ben delineata? Si spera che dopo qualcosa avvenga da solo? Si pensa che ossigenando il sangue con il respiro, traendo l'aria direttamente dal Chakra, si possa arrivare a scoprire la vera potenza che ci appartiene di diritto?
Questa non è meditazione.
Ed il problema è la concentrazione, come sempre, il pensiero.
La pura attività intellettuale del passato, che unita all'azione e alla volontà "apriva" il chakra, per noi è da conquistare e non nella percezione diretta del Chakra, ma tramite il fuoco dell'IO ritrovato, tramite il pensiero asceso, l'unico in grado di trovare la strada per la vera connessione con le sacre ruote vediche.
La cosa interessante è che nelle descrizioni vediche del Kali Yuga( la nostra da ormai migliaia di anni età del ferro) si narra che oltre a quanto di più tremendo viene correttamente preannunciato, "maya" sarà parte di noi, noi saremo costituiti di questa illusione e se io agisco con la mia percezione sul fisico, sull'illusione generata dai sensi, rischio solo di sprofondare di più in essa, accellerando il processo demiurgico di cui tutti facciamo parte, al contrario dell'uomo ancestrale, fatto di puro etere, per cui agire sul fisico non aveva senso, in quanto ogni cosa era totalmente "intelletto".
Ecco l'errore: agire adesso sui Chakra così come veniva descritto  dall'uomo antico , è come cercare di aprire le braccia e volare, gettandosi da una finestra, perchè un angelo vi ha detto che per lui funziona.L'azione è parte del Chakra attivo in relazione al nostro grado di coscienza,  l'altra grossa fetta del suo movimento(direi che il rapporto è esattamente quello che si ha quando si dice che l'uomo usa il 10% del suo cervello, anzi, direi che le cose sono connaturate senza alcun dubbio) è data da una volontà dell'IO che si sviluppa tramite la concentrazione, costante e conquistata giorno dopo giorno, che riuscirà a ritroso ad illuminare il cammino di chi cerca i veri Chakra, che sono molto più di un semplice collegamento eterico, ma bensì un universo che si muove in noi e attraverso noi, creando e distruggendo all'unisono sè stesso in continuazione generando l'infinito, come solo Dio saprebbe fare.

In futuro continuerò a parlare di concentrazione, di intelletto, dei gradi di sviluppo di un'energia dell'IO tale da poter comprendere e sentire davvero come i Chakra possano risollevarci da terra.
Cercate di lavorare sugli errori della vostra mente, passo dopo passo e non su isole inabitate presenti nel vostro corpo di carne.

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