domenica 8 maggio 2011

L'universo, per me

Ci sono quei momenti di concetrazione spasmodica in cui cerchi di afferrare in ogni modo le verità che prescindono dal linguaggio e dalle sovrastrutture che abbiamo creato, momenti che spesso portano solo ad annaspare in quei linguaggi e quelle sovrastrutture stesse...troppo raziocinio, troppe informazioni pre-impostate e pre giudicate che ti fanno navigare come su una barca sopra il mare agitato, rendendoti impossibile scrutare i fondali ; immergendoti, invece, avresti la percezione stessa del vero, con tutta la calma ed il silenzio necessari, le correnti sono diverse e sembra quasi impossibile pensare che poco sopra di noi tutto sia così diverso, ma in determinate situazioni, il cervello stesso diventa la barca...ed è totalmente impossibile abbandonarlo/a.
Poi ci sono i momenti in cui a tutt'altro pensi, in cui per certe motivazioni, sei più vicino alla natura stessa delle cose, senza cercare di dare un nome ad essa...e magari ti trovi davanti ad una finestra, appannata dalla differenza di temperatura con l'esterno.
Come un bambino che non è osservato, non resisti all'impulso irrefrenabile di scrivere qualcosa su quella lavagna umida.
La scritta si vede a fatica, dopo una manciata di secondi te ne dimentichi...ti prepari per dormire, fai tutto quello che devi fare, chiudi la serranda dietro il vetro della finestra.
Poi, un istante prima di spegnere la luce ecco quello che appare: la scritta, sulla serranda, illuminatissima, ben più grande, definitissima come se fosse stata marchiata a fuoco sul metallo stesso, come se fosse sempre stata là, espansa dal bagliore della luce, luce che, proprio all'interno della scritta "virtuale" sembrava essere ancora più fulgida e chiara...e la scritta originale era praticamente inivisibile, là dove anche in precedenza si distingueva affannosamente, con la notte dietro di essa.
Se poi la scritta è(sarà che avevo sempre in mentre "across the universe") è "OM", quello che viene considerato nella religione induista il suono primordiale dell'universo,la versione "sonora" del big bang, bene...le considerazioni della coscienza possono davvero espandersi.
Già sbaglio a scrivere, perchè si perde, ovviamente, l'essenza totalmente percettiva dell'apparentemente stupido fatto...ma iniziare a capire, senza bisogno di spiegazione, la natura olografica di tutto quello che ci circonda, è davvero un qualcosa di interessante.
Una scritta quasi invisibile, ma reale, una luce intangibile ma potente ed ecco un qualcosa di ancora più reale per noi...ma totalmente non modificabile, perchè presente solo come un'immagine derivata dall'insieme di più elementi remoti...forse soltanto riuscendo a mettere le mani sul disegno o sulla luce, è possibile cambiare realmente quello che vediamo.

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